Rassegna Stampa
Venerdi 15 Marzo Esce “verso Bisanzio”
il nuovo album di
Valerio Billeri con Fabio Mancini
“Esiste la luce e esistono le tenebre, cosa succede una volta passata la soglia, qualsiasi soglia?”
Suoni che evocano il mediterraneo pur mantenendo una struttura cara al blues

Esiste la luce e esistono le tenebre, cosa succede una volta passata la soglia, qualsiasi soglia? Tra la
vita e la morte, tra il giorno e la notte, oltre le linee notturne del sonno.
A questa atavica domanda cerca di rispondere “Verso Bisanzio”, il nuovo album del cantautore
romano Valrio Billeri con Fabio Mancini, in uscita oggi 15 marzo per Moonlight Record, distribuzione
Ird.
“Le antiche culture del bacino mediterraneo, assenti dalle sovrastrutture scientifiche per quanto giuste
o giustificabili di questi ultimi 300 anni – spiega Billeri - hanno cercato di dare una spiegazione, un
volto a questa fenomenologia, al vuoto, al dolore e allo smarrimento davanti alla morte o all'altrove,
qualunque esso sia, anche un confine con una nuova terra. Per questo i suoni di questo disco sono
radicati nei suoni del mediterraneo e, pur mantenendo una struttura cara alla musica blues, diventano
spigolosi con una luce bronzea grazie al violino arabeggiante. Negli scorsi anni, avevo cercato con i
due album tratti dai sonetti del Belli di dare un volto alla natura terrena, sulfurea, fatta di una bellezza
che sprofonda nella vita. Roma era la città giusta, il Belli il poeta adatto, perfetto con il suo girone
dantesco, la sua città Buia popolata da demoni, streghe, prelati, popolani in balia della natura e di un
dio terreno di sangue e fiume. Ora, se vogliamo pensare che questa sia una trilogia, la città diventa
"Bisanzio" e il poeta cardine Yeats. Ma ora la città diventa intangibile, sommersa da nebbie di un altro
mondo, l'oro e le pietre preziose sostituiscono il bronzo e il fango, luci soprannaturali sostituiscono le
candele. Siamo di fronte a una città divina e a un sogno lungo un'eternità e i personaggi che si
muovono nel disco, chi attraverso la morte, il sogno o la brama di un ritorno a casa o di una nuova
terra, la scorgono per un attimo... meravigliosa, accecante, un miraggio”.
Il disco esce accompagnato dalle note di copertina di Andrea Monda, giornalista e direttore
dell’Osservatore Romano. che, che lo descrive così: “Un album anti-illuminista si potrebbe dire, perché
fatto di materia, carne e sangue e di un lavoro di lima che riduce tutto all’essenziale, per far splendere il
“marmo” di queste canzoni ruvide, aspre e levigate. Viene in mente l’album Nebraska di Springsteen, o
The Boatman’s call di Nick Cave. O forse qualcosa ancora più folk, scritto oggi ma che risale a millenni
fa, contemporaneo di qualche aedo greco o profeta veterotestamentario, e tutto sta insieme, passato e
presente, concentrato in pochi semplici accordi e nell’abbraccio fatto di parole/pensieri/ricordi di Maria,
la Mater che tiene e trattiene “attimi e anni”.
TRACCIA DOPO TRACCIA (Guida all’ascolto)
1 VERSO BISANZIO
Il brano di apertura è un viaggio onirico verso una città immaginaria una città d'oro situata verso est
dove sorge il sole e un nuovo inizio una, una nuova vita.
Nella prima strofa il protagonista fa riferimento ad una figura perduta del passato, un luogo, qualcosa
non identificato che porta nostalgia e dolore.
Costantinopoli qui è vista come una città perfetta e purificatrice, abitata da " spose da gli occhi
cobalto" dove le acque sono Limpide e hanno il dono di far dimenticare ogni pena.
Essenziale il testo di Yeats " Verso Bisanzio" richiamato dal titolo della canzone.
Testo:
Ti sogno
ogni notte
Torni ancora
In vesti diverse
Sabbia e sale
Il vento porta
L'anima vaga
Lungo il porto
Scendi dal cielo
tramonto d'oro
Tolgo le scarpe
Da lavoro
Bisanzio nei sogni
Ha porte smeraldo
Belle spose
Dagli occhi di cobalto
Limpide acque
In limpidi giorni
il tempo cancella
Tutti i ricordi
Via verso Bisanzio
Le mie vele in fiamme
Causa un forte vento
2 IL SIGNORE D'ORO
Il titolo della canzone prende spunto dalla poesia "il signore d'oro" di Vivian Lamarque ed è visto come
il rovescio della medaglia della stessa.
Ho immaginato il lato nascosto del protagonista della stessa, un uomo perfetto alla vista altrui, ma
pieno di segreti nascosti nel pensiero, nella vita e nell'anima. Cosa che poi, accade a tutti.
Testo:
Ĺui è un signore d'oro
un uomo perbene
Vestito a festa
Per il paese
Lui ha rose rosse pronte
Per il suo amore
fibbia d'argento
E un cane fedele
E i segreti che ha
Nel buio anche lui
Tutto Intorno intorno..
Lui ha mani grandi
Per ogni presa
giovane erede
Con la sua preda
Ogni cosa è ferma
Nella sua casa
Ha un bastone d'osso
Per la sua sposa
E i segreti che ha
Nel buio anche lui
Tutto intorno intorno
sarà sera
Lo vedrai danzare
Mutando il suo volto
In quello del sole
E i segreti che ha
Nel buio , intorno intorno intorno
Ĺui è un signore d'oro
un uomo perbene
Vestito a festa
Per il paese
3 ELECTRA
La visita al Sacro Bosco di Bomarzo ha influito molto nella scrittura del brano. Questa è la canzone
sulla fragilità di una ragazza che non sin adatta ai tempi moderni ch, come il protagonista del primo
brano, cerca rifugio nei sogni, in un luogo lontano e magico, dove però si dovrà confrontare con le parti
scure dell'essere, le zone buie e nascoste.
L' Arte è la forma di estraneazione scelta dalla ragazza per fuggire a questi tempi bui. Un fantasma, una
gatta forse, dal nome Artemisia veglia il sonno della giovane come spirito protettore e guida per il
futuro.
L’arrangiamento si posa su un accordatura aperta in re maggiore, con corde che risuonano in modo
percussivo a vuoto sulle note basse per creare una sorta di loop ipnotico.
Testo:
Electra ogni notte
Scende nei sogni
Di edera e rose
I suoi passi
Lungo il sentiero che
Porta al bosco
Cuore scuro non ti
Conosco (mio)
Brilli elettra spirito
Puro
Le paure sono al di
La del muro
"Non posso toccarlo
Non voglio guardare"
Resta al tuo posto
Non farti far male
Elettra ha sogni
Nel cassetto
Artemisia la chiama
Ai piedi del letto
Disegna quadri che tiene
Nascosti
Elettra stanotte scende
Nei boschi
4 FINIS TERRAE
Unico brano musicale dell'album scritto da Fabio Mancini. Il viaggio qui è visto come passaggio verso
l'ignoto un altro mondo sconosciuto un altra dimensione.
Abbiamo preso spunto dal libro medievale "La navigazione di San Brandano". L'autore fu
probabilmente un ecclesiastico irlandese, che si basò sul patrimonio leggendario della sua terra,
inserendovi spunti di derivazione cristiana. San Brandano si procurò fama di navigatore fondando
monasteri sulle isole tra l'Irlanda e la Scozia. Forse sbarcò, prima di Cristoforo Colombo e dei Vichinghi,
nelle terre che poi si sarebbero chiamate America. Il mito lo trasfigurò, immaginandolo alla testa di una
ciurma di monaci, alla ricerca di un paradiso terrestre e dei santi situato su un'isola misteriosa, facendo
vari incontri con creature fantastiche di ogni tipo che quasi ne fanno un precursore della letteratura
fantasy. L'opera, tradotta nel corso dei secoli in varie lingue, è considerata tra le fonti di ispirazione
della Divina Commedia di Dante."
5 STABAT MATER
E’ un brano, ispirato alla preghiera medievale Stabat Mater e tratta del legame che accompagna una
donna e suo figlio per l'intero corso dell'esistenza, impresso e indissulubile. Ancora più forte nella
tragedia dove si espande al di là dei confini naturali e sovrannaturali travalicando tempo e spazio. Nulla
può interrompere il flusso continuo tra i due.
(Visual: https://www.youtube.com/watch?v=e6ycBCuwOzY)
Testo:
Stava la madre
Davanti a suo figlio
Contorto come un rovo
Sul freddo legno
E malgrado gli angeli
Cantassero il Gloria
Stava la madre
Con la sua memoria
Amore e baci
Ricordi e sguardi
parole,giochi
attimi e anni
Stava la madre
Vicino al figlio
Contorto come
Un rovo
Sul freddo legno
Figlio o figlio
Anima e sangue
Figlio mio figlio
Speranza e sogni
Amore e baci
Ricordi e sguardi
parole,giochi
attimi e anni
6 NOSTOS
E’ il singolo che ha anticipato l’album. Ispirato dall'Odissea, dal “De reditu suo”, il poema di Claudio
Rutilio Namaziano sulla decadenza dell'impero romano d'occidente e dall’omonimo film “Nostos” (una
pellicola del 1989 di Franco Piavoli che rivisita mito di Ulisse), il brano affronta i temi del ritorno, del
tempo che passa e del cambiamento.
Un ritorno non effettivamente voluto dal protagonista del brano, ma dettato dal fato: "il tuo elmo è
incrostato, il timone è inchiodato", "spinge il vento le tue vele tra le onde e le sirene, verso casa fai
ritorno, alla fine di ogni giorno". “Tutto a indicare una nuova ripartenza, - scrive Andrea Monda nelle
note di copertina dell’album - e allora forse il navigante non è tanto Ulisse ma Enea che fa vela verso la
nuova/antica patria, Roma, così amata dal cantautore”.
(Visual: https://www.youtube.com/watch?v=RXrpp-vUB6I)
Testo:
Guarda dove s'alza il sole
Tra le ossa e le scogliere
Guarda bene dentro l'alba
I tuoi passi sulla sabbia
E nessuno capirà
Chi sei stato tempo fa
Il tuo elmo è incrostato
Il timone ormai e' inchiodato
La tua sposa ha un velo d'oro
Acqua sale labbra e vetro
E nessuno capira'
Chi sei stato tempo fa
Spinge il vento le tue vele
Tra le onde e le sirene
Verso casa fai ritorno
Alla fine di ogni giorno
Verso casa fai ritorno
7 SUMMER IN A SOLITARY BEACH
Unica cover del disco, è un brano di Franco Battiato del 1981.
Il risveglio con la speranza di ripartire al più presto per un nuovo cambiamento e un nuovo viaggio per
mutare ancora e ancora... "Portami lontano sulle onde".
CHI SONO VALERIO BILLERI E FABIO MANCINI

Valerio Billeri, cantautore romano con 11 dischi all'attivo. Una carriera musicale che inizia nei primi
anni ’90 e va dal
blues e al folk americano delle origini al rock, fino alla musica elettronica.
Durante il suo percorso, Billeri ha ricevuto diversi riconoscimenti, uno fra tutti, la targa per il secondo
posto al Premio De André.
Emblematico della sua visione artistica è l’album "Giona” (2016): un lavoro dai suoni essenziali che
esplora con forti immagini evocative un mondo fatto di migrazioni, lavoro e caccia alla balena bianca.
Valerio, appassionato di storia, ha inoltre musicato nel 2019 le poesie di Gioachino Belli in chiave
folk/blues nel disco“Er tempo bbono” edizioni Folkificio.
Nel 2020 esce il nuovo lavoro in studio "La trasfigurazione di delta blind billy" con la collaborazione
dello scrittore e giornalista Rao Vittorio Giacopini, l'album nella prima settimana raggiunge la top 50
classifica album ITunes.
Nel 2022 vede la luce il secondo album incentrato sui sonetti di Giuseppe Gioachino Belli:il titolo è "Er
Tempo Cattivo".
Nel 2023 Billeri lavora al progetto "Electra" e partecipa, insieme a grandi nomi dello spettacolo italiano
come Antonella Ruggiero, Ascanio Celestini e Flavio Insinna, al triplo album "Sharida. Tracce di libertà"
a sostegno del Centro Astalli per i rifugiati.
Fabio Mancini
Fabio Mancini inizia da giovanissimo a suonare in gruppi di musica originale e non come violinista, per
poi perfezionarsi anche come cantante, chitarrista acustico e flautista. Nell'arco di più di un decennio è
stato (come membro fisso e come ospite) in numerosi progetti che vanno dal folk irlandese e dalla
world music al rock, al country, al blues, al cantautorato italiano. Scrive e arrangia pezzi da circa dieci
anni. Ha pubblicato due album in inglese come The Lefthander e due album e un EP in italiano col
proprio nome all'anagrafe; ha prestato violino, chitarra, voce e/o arrangiamenti all'album d'esordio dei
Sottotraccia, al primo singolo di Simone Ruggiero (vincitore del premio Aquara Music Fest) e in diverse
occasioni a Valerio, con cui si è trovato anche diverse volte sul palco.
Al momento vive a Vienna e suona con la dublinese Susan Shea, interprete della tradizione folk, e il
talentuoso songwriter londinese Dan Raza, oltre a unirsi spesso a formazioni jazz/blues locali e a
portare avanti la sua dimensione solista chitarra e voce.
Ufficio stampa Maremmano Records:
Daniela Esposito – Strategie di Comunicazione
Cell. 3388782983 - E-Mail: strategie.de@gmail.com