L’inattività non fa per Martin Simpson, che sulla scena folk e roots britannica si distingue tanto per la frequenza dei suoi tour quanto per il numero di album in studio, con una media di quasi un’uscita ogni due anni. Skydancers , suo dodicesimo disco full length da solista per Topic dal 1992 ad oggi, conferma la sua vivacità creativa, giungendo a un anno da Nothing But Green Willow : The Songs of Mary Sands and Jane Gentry , realizzato insieme al produttore e chitarrista americano Thomm Jutz e costellato di una miriade di prestigiosi ospiti.
Registrato nella città di Simpson, Sheffield, Skydancers alterna tracce inedite scritte di proprio pugno dall’artista e brani che ci ricordano quanto l’approccio da eclettico innovatore della tradizione sia parte della sua cifra stilistica, come alcune ballate tradizionali del 18° secolo e rispettose riletture di brani di Woody Guthrie, Nancy Kerr, June Tabor, Craig Johnson e altri.
Anche le tematiche spaziano tra passioni personali, ritratti e omaggi. Se nella title track, commissionata dal naturalista e presentatore TV Chris Packham, Simpson denuncia il rischio di estinzione dell’albanella reale, evidenziando il suo vivo interesse per l’ornitologia, altrove racconta la vita di personaggi entrati nella leggenda (come Billy Waters) o regala con il suo banjo a cinque corde un sentito tributo al maestro della liuteria Roger Bucknall.
Musicalmente è sempre protagonista la chitarra di Simpson, in varie declinazioni, ma ad affiancarlo in Skydancers troviamo il maestro americano Greg Leisz alla pedal steel, Andy Cutting alla fisarmonica diatonica, Louis Campbell alle chitarre, Liz Hanks al violoncello, Ben Nicholls allo string bass e una schiera di artisti vocali.
2 CD
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